Le cellule tumorali non amano l'ossigeno, infatti svolgono prevalentemente un metabolismo anaerobico: non “bruciano” le sostanze per nutrirsi, ma le fermentano. Il cancro dipende dal glucosio per la crescita e dimostra una grande difficoltà a sopravvivere in sua assenza.
Si sente spesso dire che l’aumento delle diagnosi di cancro è dovuto all’aumento dell’aspettativa di vita.
La ricerca ha ampiamente stabilito che i tassi di cancro sono più bassi nelle persone che seguono una dieta in stile Paleo, ma quando queste persone iniziano a seguire una dieta occidentale (cioè una dieta che contiene molti carboidrati), le diagnosi di cancro aumentano.
Come vedremo, sono ormai numerose le analisi che dimostrano un legame tra una dieta ricca di zuccheri e lo sviluppo di tumori al seno, alla faringe, allo stomaco, al colon, all’endometrio, alla tiroide e alla prostata.
Anche le recidive risultano più frequenti tra i soggetti che consumano una dieta ricca di carboidrati. Molti studi hanno dimostrato che il rischio aumenta proporzionalmente all’aumentare dell’indice di massa corporea e, in particolare, all’aumentare della circonferenza addominale.
Infine, un elevato consumo di cereali è spesso dovuto a una cattiva alimentazione, alla mancanza di frutta e verdura o alla mancanza di sostanze con effetti di prevenzione del tumore (fibre, vitamine, minerali e polifenoli).
Quando il trattamento è associato a un cambiamento sufficiente nella dieta (caratterizzato da una forte riduzione della quantità di glucosio), il cancro si risensibilizza e, nel migliore dei casi, "muore di fame". Un team di ricercatori della Washington State University ha scoperto più di 40 composti negli alimenti vegetali che attivano geni noti per rallentare la crescita del cancro.
Alcune di queste sostanze includono aminoacidi, vitamina D, estratto di ginseng, licopene nei pomodori, sulforafano nei broccoli, curcuma, succo di melograno, omega-3 e altre che possono attivare o disattivare i geni responsabili delle metastasi.
Ulteriore conferma che il consiglio del Dr. Barry Sears è supportato da solide basi scientifiche: raccomanda di mangiare quanti più alimenti vegetali colorati possibile, comprese frutta e verdura, ed evitare altre fonti di carboidrati che hanno colori tendenti al bianco. Questo perché il colore dei vegetali deriva da una ricca fonte di polifenoli, potenti antiossidanti e modulatori dell'infiammazione.
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